Il Gioco della Sabbia nella Terapia con i Bambini. La Pazienza dello Sguardo.


INDICE

  • Epigrafi
  • Prefazione
    PRIMA PARTE
  • Questione di Sguardi
    SECONDA PARTE
  • Il Gioco della Sabbia e la Pazienza dello Sguardo
    TERZA PARTE
  • Giocare con i bambini: la mia pratica analitica
    QUARTA PARTE
  • Sguardi bambini e l’Immagine mi guarda
  • Bibliografia

Perché un libro sul Gioco della Sabbia con i bambini? Perché tutti noi, in qualche modo, ci portiamo dentro un bambino che è stato ferito perché non ha incontrato lo sguardo giusto che gli ha permesso di esistere.
Questo libro nasce dal desiderio di parlare del Gioco della Sabbia – una pratica terapeutica junghiana che si fonda sulla funzione di autoguarigione dell’inconscio attraverso la produzione di immagini e il ruolo creativo delle mani – e della sua importanza terapeutica sia con i bambini, sia con gli adulti.
L’immagine infatti anticipa e trova soluzioni. L’immaginazione è il processo e il contenitore.
Mi sono sempre chiesta che cosa sentiamo quando guardiamo. Penso che la dimensione del vedere sia molto vicina a quella del sognare. Guardare è sognare?
La questione dello Sguardo è oggi di grande rilevanza, non solo nell’ambito psicoanalitico, ma più in generale in quello antropologico e culturale.
Il mio approccio al Gioco della Sabbia si avvale di molteplici sguardi e letture, in una sorta di montaggio-collage che aiuterà a guardarlo in un’altra luce e a vederne anche la sua grande attualità poiché il nostro tempo è dominato sia dall’ipertrofia della parola sia da immagini idolatrate o, al lato opposto, immagini spazzatura.
Qual è allora lo Sguardo adeguato per comprendere e ri-velare quella misteriosa necessità della psiche di oggettivarsi nei sogni, nelle immagini, nell’arte?
Abbiamo necessità della Pazienza dello Sguardo.

“Tutto ciò di cui siamo consapevoli è un’immagine, e l’immagine è psiche”.
C. G . Jung